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lunedì 20 febbraio 2017

LA MARIJUANA

Una ricerca evidenzia l'alterazione delle funzioni cerebrali dovuti dalla marijuana anche dopo astinenza.


Davvero la marijuana è una droga leggera?

Assolutamente no, anzi, aumenta il rischio di schizofrenia. Non esistono droghe leggere perché qualsiasi droga fa male in modo diverso ad ogni singola persona, causando effetti collaterali diversi in ogni singolo individuo.

L’Università di Pittsburgh e l’Università dello Stato dell’Arizona hanno preso sotto esame mille ragazzi maschi dai 13 ai 18 anni che facevano un uso regolare di marijuana.

La scoperta più incisiva è che pure dopo un anno di abbandono della cannabis facilmente i giovani continuassero a vivere esperienze subcliniche di paranoia ed episodi di allucinazioni, come quelle osservate durante il consumo continuato.

Inoltre: hanno sperimentato che per ogni anno in più di uso settimanale della droga, si è visto che la probabilità di sperimentare, ancora dopo dodici mesi di astinenza, sintomi psicotici ‘sotto soglia’ aumentava del 29 % . Invece parlando di paranoia e allucinazioni la possibilità cresceva vertiginosamente  in alto del 112 e 158 % .

La Marijuana ha effetti a lungo termine sul cervello come ad esempio la psicosi cronica che causa disturbi di forma del pensiero, disturbi del contenuto del pensiero e disturbi della sensopercezione.



Dato che la Marijuana è una sostanza che viene maggiormente consumata da adolescenti e quindi nel mezzo della crescita, gli esiti possono essere appunto quello di sviluppare la malattia completa, o comunque una psicosi cronica simile alla schizofrenia. Queste stesse esperienze ‘simil-psicotiche’ sporadiche e non organizzate in una malattia sono però esse stesse fattori di rischio caratterizzanti i cosiddetti ‘high risk states’ e cioè persone che hanno una elevata probabilità di passare da sintomi sporadici all’esordio di una patologia psicotica conclamata.

Anche sugli adulti gli effetti non sono leggeri perché le persone che hanno continuato ad assumere la droga, a 38 anni risultavano aver perso 5 punti di quoziente intellettivo  ma nel caso l'individuo fosse in età adulta, i 5 punti si recuperavano se avrebbe smesso, ad eccezione per le persone che hanno incominciato quando erano adolescenti.

Per approfondire QUI .

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